What if - Giorni Giovani
 

Quattro giorni immersi nella Bellezza antica e sempre nuova del Monastero di San Magno a Fondi. Quattro giorni giovani e ce n’erano tanti, più di cinquanta. C’erano anche sei giovani della nostra città. Mescolati e gioiosi tra musica, parole, testimonianze, laboratori e tanta voglia di esserci. Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. Questo il tema di questi fantastici giorni giovani.
Il cambiamento che tutti desideriamo parte proprio da noi, dal nostro coraggio di guardare la realtà e desiderare sempre di cambiarla per essere davvero fedeli ad essa. Non muore solo ciò che cambia.
Il coraggio e la bellezza di don luigi Ciotti, prete di strada e impegnato sul versante della giustizia e della legalità contro ogni mafia, che uccide e assopisce i sogni. Mafia che può e deve essere sconfitta. Perché c’è ed è in mezzo a noi.  La leggerezza e la profondità di Folco Terzani, figlio del noto scrittore, che nei suoi grandi viaggi ci fa gustare insieme con lui la bellezza dalla nuda Terra, dell’Amore a ogni creatura. Passando da Madre Teresa ai mistici dell’Himalaya . E poi ancora tante suggestioni. La storia di Angelo e Simona Coscia, uniti dalla passione per la vita e per gli ultimi, tra parole che diventano Fiabe e storie difficili di emarginazione che diventano nuove speranze per i futuri. In camper tra difficoltà, anche grandi e sempre la voglia di accettare e incarnare il cambiamento che lo Spirito ci suggerisce. Poi Lui don Francesco, Prete innamorato e tenace, che con la musica e la sua gioia ti fa gustare sempre un po’ di cielo. San Magno è un porto di terra, dove ognuno può trovare uno spazio per se stesso, per ritrovarsi e riprendere il cammino.
Sono stati giorni di bellezza, contagiosa e capace di dare slancio, pur tra la bruttura che talvolta avvolge il mondo. Dietro ogni cosa, Lui, L’incredibile Dio, accampato fuori le mura tra gli ultimi e i sognatori, tra quelli che sanno ancora sperare e che partendo da sé diventa seme di speranza. Quelli che cercano il tesoro e trovatolo vendono tutto per averlo.
E poi un’espressione, usata per un laboratorio sulla cittadinanza e la politica, per cambiare con il nostro impegno le nostre città: What If. Si può tradurre in italiano “cosa succederebbe se..”
Che cosa succederebbe se smettessi e smettessimo di credere a parole vuote e compromesse e ricominciassimo a usare parole belle e autentiche.
Che cosa succederebbe se davvero credessimo in più nei giovani dandolo strumenti e passione per cambiare davvero il mondo.
Che cosa succederebbe se la politica smettesse di essere spazio per gli interessi personali, per diventare davvero spazio di costruzione di vita buona per tutti.
E se…. Ognuno può indicare il suo What If e ricominciare. Riprendere un cammino interrotto, riannodare un filo spezzato che da senso a tutta la vita.
What if…me lo chiedo e sento la paura che sale quando si vuole in autenticità lasciarsi attraversare dal cambiamento che la vita mi pone davanti. Ci vuole coraggio e lasciare che anche nel dolore la trasformazione avvenga come il bozzolo che diventa farfalla. Passaggi che diventano vere resurrezioni. Ciò che non cambia muore, nell’asfissia di giorni tristi e meschini.
L’attualità di questi  giorni è spesso dura e sembra smentire il Sogno di io di una fraternità universale.
Che cosa dire di Charlie, del dramma degli immigrati morti in mare prima ancora di trovare una terra che potesse essere casa loro, Delle guerre in Africa e Medioriente, dell’imminente dittatura in Venezuela tra scontri e sangue della stupidità di un uomo ricco e potente che governa un grande Paese come l’America come un ragazzino capriccioso e arrogante. E che dire di noi, delle  nostre comunità schiacciate e incapaci di rialzarsi, di stringersi e insieme cercare una strada per uscire da questo grigiore. Divisi e litigiosi, sospettosi e sempre più individualisti o al massimo chiusi nelle nostre tribù pensando solo al proprio interesse. Vittime di un pensiero unico di un finto benessere da conseguire a discapito di tutti e tutto. E poi la vita, quella vera che invece richiede più attenzione, tenerezza e concretezza, scelte difficili ma necessarie, passione e impegno. Che cosa succederebbe se le nostre chiese ormai vuote, diventassero luoghi spazi liberi d’incontri fraterni per mettere insieme energie e sogni, progetti e risorse per cambiare da noi, il nostro quartiere, città e via via fino ad allargare i nostri orizzonti. Perché non farlo, prima che sia troppo tardi. Sempre meno preti, seminari in crisi, fanno pensare che forse Dio ci parla. Si pretende, si guarda dalla finestra… ma il futuro non aspetta. Dio è là nei nostri giorni nascosto come tesoro nel campo…ci attende. Ognuno con la sua storia.

 

Fraternità Monastero San Magno
Via Valle Vigne - 04022 Fondi (Lt)